14 aprile 2007

Sveglia America

02 aprile 2007

Pesce d'Aprile

01 aprile 2007

Il pianeta delle scimmie



La vicenda dei soldati britannici che hanno sconfinato in acque iraniane è l'ultimo episodio di questa tragedia che ci tocca vedere in diretta dal Pianeta Terra: il pianeta delle scimmie. Basterebbero le scuse ufficiali del governo britannico per dare un po' di dignità al mondo occidentale, un segno di distensione di cui tutti abbiamo bisogno, e farla finita con questa storia, invece no. La Gran Bretagna è sdegnata di fronte alle immagini dei suoi soldatini che fumano, mangiano con le mani e si scusano per aver sconfinato. Personalmente ne ho le palle piene: di nuovo tensione, di nuovo l'odore di una guerra imminente, di nuovo tutto succede nel momento in cui MR.MONKEY BUSH perde popolarità e viene contestato al congresso. Tutto già visto, il copione è sempre lo stesso, stessi gli attori, stessi spettatori, stesso film. Che noia! Mi auguro che almeno l'Iran rompa gli schemi e rimandi a casa con un uovo di Pasqua l'allegra brigata. Altrimenti anche l'Iran ed il suo presidente sono a libro paga di qualche ricco petroliere e allora ci dobbiamo preparare ad un altro periodo di "follia". Buona Pasqua a tutte le scimmie del Pianeta Terra.

29 marzo 2007

Prozac® ai bambini di 8 anni



COMUNICATO STAMPA DEL 28 MARZO 2007

Prozac® ai bambini di 8 anni anche in Italia: è definitivo.
L’AIFA ha recepito la delibera Europea ed ha autorizzato il potente antidepressivo per usi sull’infanzia: “scandaloso, gli organismi di controllo sanitario sono ormai totalmente succubi degli interessi dei produttori, l’Europa non fa eccezione, dal momento che l’Agenzia Europea del Farmaco dipende dalla Direzione Industria e non dalla Direzione Sanità”. Cancrini: “la diffusione acritica degli antidepressivi sui bambini è un grande rischio per la salute mentale delle nuove generazioni”

Con una delibera pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la somministrazione del Prozac® per uso pediatrico, a seguito di un’analoga delibera dell’EMEA (Agenzia Europea del Farmaco) datata novembre 2006. “E’ davvero scandaloso – afferma Luca Poma, portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini”®, prima campagna italiana di farmacovigilanza per l’età pediatrica in Italia – che si possa presumere di risolvere il disagio profondo di un minore medicalizzandolo con una pastiglia di Prozac®. Una volta di più, si conferma la contiguità dell’industria farmaceutica con le istituzioni sanitarie: l’Agenzia Europea del Farmaco dipende infatti non già dalla Direzione Generale Sanità, come sarebbe auspicabile, bensì dalla Direzione Generale Industria. Inoltre questa presunta ‘restrizione’, secondo la quale sarà possibile somministrare lo psicofarmaco “solo dopo 4/6 sedute di psicoterapia non andate a buon fine” è una vergognosa presa in giro: neppure Freud e Yung, seduti allo stesso tavolo, sarebbero mai riusciti a risolvere il disagio profondo di un bambino o adolescente in un paio di settimane di terapia. Sconcerta anche l’assoluta sudditanza delle istituzioni sanitarie italiane: il giorno che da Bruxelles disporranno per la somministrazione di veleno ai nostri bambini dovremo chinare la testa e dire di si?” Emilia Costa, titolare della 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha dichiarato: “il successo delle psicoterapie non farmacologiche è noto in letteratura scientifica, ma spesso ignorato in terapia. Vengono utilizzati con leggerezza psicofarmaci e si crede che le terapie non farmacologiche non funzionino altrettanto: il problema invece è che sono state “snobbate” per lungo tempo a favore di soluzioni dagli effetti più immediati. E’ ora che i terapeuti professionisti ammettano ciò che è noto: la psicoterapia modifica in modo misurabile la struttura cerebrale, ed influisce concretamente e positivamente sul comportamento. Non comprendo quindi come si possano continuare ad ignorare questi fatti, prediligendo sempre l’approccio biologico, organicista e farmacologico e declassando superficialmente tutto il resto a “quattro chiacchere” tra terapeuta e paziente”. Ha commentato Luigi Cancrini, psichiatra, della Commissione Parlamentare Infanzia: "la depressione non è una malattia, la depressione è un sintomo! Qui si cerca di “diagnosticarla” senza interrogare se stessi e il bambino a proposito delle cause che hanno determinato il disagio: un po’ come porsi di fronte a chi piange la morte di una persona cara tentando di curare il suo dolore con un collirio che blocca l’attività delle ghiandole lacrimali! Una diffusione acritica degli antidepressivi sui bambini è un grande rischio per la salute mentale delle nuove generazioni: così non si fa altro che cronicizzare questo genere di problemi”.

27 novembre 2006

VOTA SCHEDA BIANCA - UCCIDI LA DEMOCRAZIA




Sono di ritorno da un magnifico viaggio in quel di Casalecchio di Reno dove ho assistito alla proiezione del film "UCCIDETE LA DEMOCRAZIA" che tratta delle ultime elezioni 2006 e di quel dubbio "di broglio" che traspare dal crollo sistematico in tutta Italia delle schede bianche. Dopo la visione abbiamo potuto confrontarci con Deaglio e Cremagnani e ascoltare la loro versione dei fatti, rimanendo letteralmente sconcertati. Sì era nell'aria, sì non abbiamo più fiducia dei politici, ma truccare le elezioni di un paese non è ammissibile. I dati riportati dal film sono reali e invitano alla riflessione. Vogliamo chiarezza! A chi non è riuscito a vedere il film, consiglio vivamente di acquistarlo cliccando sul link sotto la foto. Alle prossime elezioni votiamo scheda bianca, vediamo chi vince....

10 ottobre 2006

I politici danno il buon esempio



Droga e politica: il Garante blocca lo scoop delle Iene
Il garante per la Privacy ha deciso di non mandare in onda il test "rubato". Nell'intervista un onorevole su tre risultava positivo all'uso di droghe


Non andrà in onda il servizio della trasmissione tv Le Iene sull'uso di droga da parte dei deputati. Dopo le reazioni dal mondo politico, è arrivato lo stop del Garante per la privacy.

Non vedremo dunque i 50 onorevoli che sono stati "intervistati" da una Iena in borghese, che con la scusa di una ritoccatina al trucco ha tamponato la fronte delle vittime ricavandone dati utili per capire se l'ignaro intervistato aveva fatto uso di droghe nelle ultime 36 ore.
Risultato: un terzo dei 50 deputati coinvolti nella falsa intervista è risultato positivo. Tra di loro, il 24% è risultato positivo alla cannabis (12 onorevoli) e l'8% alla cocaina (4 onorevoli).


Se all'interno di Montecitorio erano già comparse le prime vittime delle Iene, all'esterno era già iniziata la discussione sulla veridicità del test.
Il drug wipe, così si chiama il tampone frontale utilizzato, è un test serio e scientificamente valido, molto in uso tra le polizie europee, soprattutto in Germania e Gran Bretagna. Da solo però non è sufficiente a confermare la positività all'uso di droghe, ma serve un'ulteriore prova di laboratorio dal momento che possono verificarsi falsi positivi. Come spiega Davide Parenti, papà delle Iene, "è infallibile al 100% se si sono assunte sostanze stupefacenti nelle ultime 36 ore. Il che vuole dire che basta averne fatto uso più di due giorni prima per risultare negativi".


La notizia dello scoop ha creato scompiglio in Parlamento. Anche se gli autori del programma annunciano che i nomi dei coinvolti resteranno top secret e durante la messa in onda del video non si riconosceranno i deputati coinvolti, tra i politici è bufera.

Se Tommaso Pellegrino, dei Verdi, si dice contento di avere partecipato e si augura che "sia l'occasione di un dibattito contro l'ipocrisia del proibizionismo", Italo Bocchino, di An, querela la trasmissione "pur non avendo niente da nascondere". Caustico Daniele Capezzone dei Radicali: "Io l'ho sempre detto". Alessandra Mussolini invita a fare i nomi . Casini parla di una "pessima trovata pubblicitaria". Piero Fassino ironizza: "Può darsi che così si faccia più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze". Il verde Paolo Cento se la prende con i moralisti: "Non sorprende affatto l'ipocrisia di una parte del mondo politico che vota leggi liberticide, e poi sniffa cocaina".

14 settembre 2006

Il Piemonte cancella i vaccini obbligatori [26.05.2006]



Accogliamo favorevolmente la deliberazione della Regione Piemonte che sostituisce il desueto strumento dell'imposizione a favore di una libera scelta dei genitori in materia di vaccinazioni.
Questo, in una societa' civile, democratica e matura e' un passo importante verso la libera e responsabile scelta dell'individuo per cio' che riguarda la salute propria e dei propri figli.
Esistono infatti vari strumenti e molte possibilita' per informarsi e valutare personalmente e responsabilmente i pro e i contro della pratica vaccinale e ora, almeno in Piemonte, esistono anche gli strumenti legali che permettono, a chi decida di non far vaccinare i propri figli, di non essere discriminato e appesantito da sanzioni e denunce.

Segue l'articolo de La Stampa che annuncia questa importante disposizione.

Il Piemonte cancella i vaccini obbligatori


TORINO. Il Piemonte cancella le vaccinazioni obbligatorie. Prima regione in Italia, abolisce con una rivoluzione storica le iniezioni «per legge» e riordina in due sole categorie la distinzione «obbligatorie», «consigliate» e «facoltative», fonte di confusione e incertezza per mamme e papà. Esisteranno solo vaccini «prioritari» e non. Spariscono multe e denunce al Tribunale per i minorenni, per far posto alla formazione: i genitori che decideranno di non sottoporre i figli ai vaccini finora obbligatori contro difterite, tetano, polio ed epatite B saranno invitati a partecipare a un ciclo di lezioni sull’importanza dell’immunizzazione. Così la Regione avrà assolto il suo dovere di promozione della salute, ma non interferirà poi nella scelta consapevole delle famiglie.
Il nuovo «Piano di promozione delle vaccinazioni» viene presentato oggi, ma «La Stampa» è in grado di anticiparlo. Sessanta pagine approvate il 10 aprile scorso al termine di un lungo lavoro che ha visto, fra l’altro, impegnato un consiglio di saggi: un pediatra, un procuratore della Repubblica in pensione, un medico legale e un eticista valdese.
Vittorio Demicheli è il responsabile della Sanità pubblica del Piemonte: «Le vaccinazioni - spiega - costituiscono un’attività fondamentale per la prevenzione. Ma è dimostrato che il vecchio concetto di “facoltativo” veniva interpretato come sinonimo di “inutile”, mentre l’imposizione era criticata. Il termine “prioritario” creerà un atteggiamento nuovo da parte delle famiglie». Tra i motivi che hanno convinto il Piemonte a cambiare rotta c’è poi una constatazione: «Il Tribunale per i minorenni di Torino ha deciso di non voler più essere informato delle vaccinazioni obbligatorie non fatte, a meno che questo non si accompagni a maltrattamenti in famiglia. Inutile, quindi, continuare a denunciare e multare i “fuorilegge”. Per chi contesta da sempre i vaccini, è un motivo in più per alimentare la crociata. Per le Regioni, solo uno spreco di tempo e denaro per contrastare ricorsi che nel 50 per cento dei casi vengono vinti dalle famiglie. Nessuno cambia idea, e si arricchiscono solamente gli avvocati».
Dall’obbligo al diritto. Ecco il nuovo approccio. «Far capire, non costringere», dice Demicheli, che ha tradotto nel Piano 2006 l’invito del ministero a «incrementare gli interventi di ordine strutturale, organizzativo, formativo e comunicativo per consentire l’evoluzione della politica vaccinale dall’ambito degli interventi impositivi a quello della partecipazione consapevole delle famiglie».
L’elenco delle vaccinazioni «Prioritarie» racchiude in pratica tutte le ex «obbligatorie» e «facoltative». Si aggiungono quelle per i bimbi viaggiatori. Saranno fornite gratis dalle Asl, «che dovranno avere scorte imposte dalla Regione», precisa Demicheli. «Prioritario» sarà anche il vaccino contro l’influenza, per chi ha più di 65 annioèarischio.
La Regione non ha dubbi: il nuovo Piano terrà alta la guardia contro le principali malattie. Ma il Piemonte va oltre: nella categoria «Altri» ha inserito i vaccini contro tubercolosi, varicella, tetano, meningite, colera, epatite A, febbre gialla, febbre tifoide e rabbia. Vaccinazioni non gratuite, garantite comunque dalle Asl a prezzo di costo, con un risparmio sul prezzo in farmacia.

Fonte: www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200605articoli/5731girata.asp